domenica 27 luglio 2014

Quando gli Svedesi cantavano in Italiano (interpreti svedesi nell'Italia degli anni '60)


Quando all'inizio degli anni '60 i fermenti musicali provenienti dalla Gran Bretagna e dalla lontana America cominciavano a diffondersi fra i ragazzi della nostra penisola, frotte di ragazzi cominciarono ad attrezzarsi con chitarre ed altri strumenti  dando vita ad un proliferare di gruppi che, inutle a dirsi, speravano di imitare le gesta dei "Quattro" di Liverpool. Ma non era solo un puro spirito emulativo a spingere i giovani Italiani a cercare, nel panorama musicale, la strada per una emancipazione che desse loro la possibilità di uscire dagli schemi e dagli stereotipi che volevano gli adolescenti relegati ai margini delle cose importanti della vita, di quel mondo e di quella società ritagliata apposta per i "matusa". Troppo forte era il richiamo di quelle sonorità, mai ascoltate prima, provenienti da paesi che, adesso, nell'epoca di Internet e dei voli low cost, sono vicinissimi ma che, all'epoca, rimanevano lontani una vita. Ecco che, allora, tra il gracchiare e i fischi delle vecchie radio sintonizzate sulle onde corte di Radio Luxembourg, gruppi di ragazzi, nel buio della sera,ascoltavano i successi dei Beatles e dei Rolling Stones, le canzoni di Dylan e Joan Baez. I più fortunati, forniti di un registratore a bobine, registravano queste note rivoluzionarie che poi sarebbero state ripetute dai giovani nostrani, in una umida cantina oppure in uno scalcinato garage. Ben presto, il proliferare di giovani cantanti e di gruppi, i cosiddetti "complessi", divenne un fenomeno che attraversava e coinvolgeva l'intero stivale. Solo per quanto riguarda i gruppi Beat, una classificazione è qualcosa che rasenta quasi l'impossibile, dato l'imponente numero di formazioni che, dalle città ai borghi più sperduti, spuntavano ovunque come i funghi. L'impulso dato all'intera industria musicale italiana, fu incalcolabile. Nascevano case discografiche grandi e piccole, qualcuno a dimensione "famigliare", che avevano il merito di offrire non a tutti ma a tanti, la possibilità di incidere un 45 giri che, molto spesso, rimaneva anche l'unico e che oggi (e ne so qualcosa) sono capaci di togliere il sonno ad ogni collezionista che si rispetti. Fatto sta che nel nostro paese le vendite dei dischi cominciarono ad aumentare in maniera esponenziale, raggiungendo picchi di vendita pazzeschi che, nell'epoca di internet, della musica facilmente scaricabile e dei cd, privi di quel fascino che conserva intatto il vinile, sono solo un pallido ricordo. L'Italia non è solo teatro del boom dei cantanti nostrani,  ma comincia a diventare, per tutta la durata degli anni '60 ed oltre, un mercato appetibile dove cominciano a fare capolino cantanti e "complessi" da ogni parte dell'Europa occidentale e persino dagli stati Uniti. Ecco i 5 Gentlemen dalla Francia, Antoine, Michel Polnareff, Francoise Hardy, dalla Gran Bretagna arrivano The Rockes di Shel Shapiro, The Primitives di un certo Paul Bradley, in arte Mal, i Motowns, originari di Liverpool, tanto per fare qualche nome. Ma cantarono ed incisero dischi in Italia persino Marianne Faithful, Dionne Warwick, Stevie Wonder e gruppi come gli Hollies di Graham Nash, gli Yardbirds e, udite udite, persino i Rolling Stones con il 45 giri "Con le mie lacrime", auto-cover di "As tears go by".


Rolling Stones
"Con le mie Lacrime" (As Tears go By)

Dopo questa doverosa premessa, torno a quello che è l'oggetto del mio Blog, ossia i legami musicali che hanno contraddistinto l'Italia e la Svezia e, in questo calderone in piena ebollizione dell'Italia degli anni '60, anche qualche svedese si è ritagliato il suo momento di popolarità, incidendo dischi e interpretandoli nella nostra lingua ed anche se le "cover" rimangono al centro delle mie attenzioni, non di sole cover stiamo parlando.



Karin Stigmark (Karine)


Karin Stigmark (Stockholm, 2 Marzo 1944) è una cantante svedese che inizia la sua carriera artistica in Francia, dove le viene “francesizzato” il nome in Karine. Scoperta dal produttore di Antoine, Christian Fechner, che la presenta come la fidanzata dell’idolo d’oltralpe, incide due EP in lingua francese su etichetta Vogue, “Un autre autorute/Pas Adieu/La fille alla sacoche/Si je n'avais” (1966) e “J’ai vu partir/Premiere Noel/C'est lui/Console toi” (1966) e, sempre su etichetta Vogue, due 45 giri, “Chris Craft/Ballade Ellenique” e “Une autre autoroute/Pas Adieu", entrambi del 1967.
Karine non sfugge all’occhio attento di Herbert Pagani, autore di molti testi in italiano per i più importanti interpreti francesi degli anni 60 e 70, e scrive, per lei, il testo in italiano di due canzoni, "Mio beatnik" cover di "Pas Adieu" e "Un'altra strada" cover dell'omonima "Une autre autoroute", canzoni incise in un disco Vogue di stampa Italiana, per tentare il lancio nel nostro mercato. L’operazione non riesce e il suo disco passa inosservato, risultando, attualmente, praticamente introvabile, dato l’esiguo numero di copie vendute.


L'unico e rarissimo 45 giri italiano















Nel maggio del 1966 si esibisce all’ Olympia assieme ad Antoine avec Les problemes e Ferré Grignard.
Negli anni '70, esaurita l’esperienza francese, scrive testi  per altri artisti svedesi e diventa corista  per alcuni di loro. Così, al concorso canoro dell’Euro Song Festival del 1974, si esibisce come corista assieme a Peter Lunblad  e Beverly  Gleem, per il gruppo degli ABBA , che vincono la manifestazionecon la canzone "Waterloo". Nel 1978 fa parte del coro che accompagna al Melodifestivalen (Il Sanremo svedese) il cantante svedese Thomas Munck in un pezzo del quale lei è anche l'autrice del testo e intitolato "Nåt som gör dig glad" e del quale esiste un filmato dove si può intravedere la bionda Karin.


Karin Stigmark in una foto recente










                              Ola Håkansson & The Janglers



Ola Håkansson, noto anche con gli pseudonimi Björn Håkansson e Oson (Stoccolma, 24 marzo 1945), è un cantante, paroliere, produttore discografico, sceneggiatore e attore svedese.
L’esordio come cantante avvenne nel 1962, entrando a far parte del gruppo The Janglers che per l'occasione cambiò nome in Ola & The Janglers. Si affermarono subito come una delle band più amate dai giovani svedesi, con tutta una serie di pezzi originali cantati in inglese che imperversarono nelle classifiche anche straniere.Oltre ai numerosi singoli, nel corso della loro carriera, Ola & The Janglers pubblicarono sette album, tra cui "Pictures & Sounds", colonna sonora del film "Ola och Julia" di Jan Halldoff, in cui lo
stesso Håkansson interpreta il ruolo del protagonista assieme a  e Let's Dance, da cui fu estratto l'omonimo singolo che riuscì ad entrare nella top 100 statunitense.
Ola compare, assieme agli Janglers, anche in un altro film svedese intitolato “Drra på - kul grej i på väg till Götet"  


Locandina di "Ola & Julia"

Film in cui compaiono
Ola & The Janglers













Nella seconda metà degli anni ’60, Ola & The Janglers sono presenti nel nostro paese diventando subito un gruppo amato dal pubblico italiano grazie anche a una serie di pezzi cantati in italiano, covers di loro canzoni precedentemente incise. Nel 1968 viene pubblicato il primo 45 giri contenente, sul Lato A, la cover di “What a way to die” che diventa “Questo è un addio” , canzone che vide anche una bellissima versione del gruppo italiano de “I Nuovi Angeli”, mentre sul lato B vi è “That’s why I cry”; nel 1969 è la volta di un altro 45 giri contenente, sul lato A “Le mele verdi”, cover della loro “A little green apple”; sul lato B “Ho un amico centenario”, cover sempre di un loro pezzo intitolato “Put your little hands together”; Nel 1970 esce un ultimo 45 giri che potremmo definire postumo in quanto, nel frattempo, il gruppo aveva finito il proprio percorso giungendo allo scioglimento. Il lato A contiene “Albarosa” cover del loro pezzo “Call me tomorrow”; sul lato B “Bella” cover di “Hear me”.

45 Italiano
"Questo è un Addio"(What a way to die)
Cover di "Questo è un Addio"
dei Nuovi Angeli











45t giri italiano "Le mele verdi" (Little green Apple)


Copia Juke Box
L'etichetta CLAN



45 giri italiano "Albarosa"(Call me tomorrow)




Dopo lo scioglimento del gruppo, avvenuto nel 1969, Håkansson diede avvio alla carriera solista pubblicando sei album fino al 1976 servendosi, a partire dal 1972, di un gruppo di supporto chiamato Frukt & Flingor che vedeva tra i componenti il batterista Leif Johansson (già compagno di gruppo negli Ola & The Janglers) e il chitarrista Tonny Lindberg. Contemporaneamente frequentò l'università di Stoccolma e lavorò come dirigente dell'etichetta discografica Sonet.

A partire dal 1976 Håkansson sviluppò, assieme ai musicisti Tim Norell e Ulf Wahlberg, un nuovo progetto solista chiamato Ola + 3, che pubblicò un album e prese parte al Melodifestivalen del 1979. Al termine della manifestazione il progetto, che vide l'entrata di Leif Johansson, Tonny Lindberg e Leif Paulsén, assunse la forma di un gruppo, il cui nome fu cambiato in Secret Service. I primi album pubblicati dal gruppo ("Oh Susie", "Ye Si Ca" e "Cutting Corners"), contenenti brani musicali con testi scritti dallo stesso Håkansson (accreditatosi con il suo secondo nome Björn), riscossero un buon successo anche al di fuori della Svezia e furono premiati con diversi riconoscimenti.

Dal 1984 Håkansson (che a partire da quell'anno aveva cambiato il suo pseudonimo in Oson), assieme al compagno di gruppo Tim Norell, iniziò l'attività di produttore musicale formando, nel 1987 (anno dello scioglimento definitivo dei Secret Service), il cosiddetto Megatrio (i cui componenti erano Norell, Håkansson e Anders Hansson, polistrumentista che partecipò alle registrazioni di Aux Deux Magots, ultimo album dei Secret Service). In quello stesso periodo proseguì l'attività di paroliere formando il trio Norell-Oson-Bard (assieme a Norell e ad Alexander Bard, autore di alcuni testi dell'album Aux Deux Magots).

A partire dal 1992 Håkansson dirige la Stockholm Records, casa discografica filiale della PolyGram nata dalle ceneri della Sonet, mentre negli anni novanta si è occupato della sceneggiatura di alcuni episodi di serie tv svedesi.


Il sotttoscritto con un 45 giri dei Secret Service di Ola Håkansson

Peter Holm


Peter Holm (suo vero nome Peter Sjöholm, 13 Giugno 1947) è un cantante pop svedese adottato, musicalmente, dalla Francia. Nell'estate del 1969 la sua "Monja" diventa un vero "tormentone", canzone da dolci serate estive che fece nascere tanti amori. Fu un vero successo mondiale ed, immancabile, vide anche la cover italiana che, curiosamente, venne commercializzata, unico paese,  con il titolo "Monya" con la y ! I suoi esordi risalgono alla seconda metà degli anni '60 conoscendo una fase "psichedelica", ma ben presto trovò il suo naturale habitat in un pop meno impegnativo. "Monya" non fu l'unica esperienza italiana di Peter Holm. Incise altri 45 giri e precisamente "Miss Jane/Cerca un posto" (There's just got be a piece me girl) 1967, "Cosa fai senza me" (Que Fais-tu Loin De Moi)/"Come te" (Comme toi) 1969,  e nel 1971 "Sei troppo bella per stare sola" (Madamoiselle)/"Anche domani" (Amour d'etè).

La notorietà di Peter Holm ha continuato a essere elevata anche al di fuori del campo musicale, avendo 
sposato l'attrice Joan Collins il 6 Novembre del 1985, matrimonio naufragato quasi da subito e, dopo una serie di vicende turbolenti, Joan Collins ne chiese l'annullamento nel Dicembre del 1986, ottenendo, infine, il divorzio il 24 Agosto 1987. Da notare che, Peter Holm, era stato uno dei produttori di due serie televisive interpretate dall'attrice britannica, "Sins" e "Monte Carlo".






"Monja" 45 giri svedese
La cover italiana "Monya"


45 giri italiano



45 giri italiano
45 giri italiano



Poster pubblicato su "Il Monello"

Una edizione juke box
Raro provino di "Cosa fai senza me"


Curioso ed eterogeneo EP che raggruppa canzoni
di Peter Holm ed altri cantanti














Hootenanny Singers




L'anno era il 1961 e il luogo  la scuola di Västervik. Bjorn Ulvaeus (futuro membro degli ABBA), Johan Karlberg, Hansi Schwartz e Toni Roth formano il gruppo West Bay Singers. Il repertorio era costituito da musica popolare americana di annata, sulla scia dei Kingston Trio . Due anni dopo, nel 1963, ottengono un passaggio al Radio talent show svedese "Plats på scen ", dove risultarono finalisti. Nello stesso anno prendono parte al Folkparksforum a Malmö e firmano un contratto con Stickan Andersson e la sua etichetta discografica nascente "Polar",. Il 1963 fu anche l'anno in cui cambiano il nome della band in Hootenanny Singers. Il primo singolo del gruppo risale all'inizio del 1964 e il 4 Feb con "Jag väntar vid minmila"  entrano nella Kvällstoppen. La canzone era una poesia di Dan Andersson messo in musica da Gunnar Turesson. Ormai  gli Hootenanny Singers si spingono oltre a testi totalmente svedesi e diventano un gruppo conosciuto nell'ambito della musica popolare internazionale."Jag väntar vid minmila" rimase a Kvällstoppen per ben 15 settimane. Il 1964 vide anche anche il debutto nelle classifiche svedesi Più in particolare, il 12 settembre con la canzone "Hem igen" scritto da Lasse Green. La canzone raggiunse la quinta posizione nel mese di ottobre, salvo uscirne la settimana successiva. Tuttavia, essi  si presero la loro rivincita con I lunden gröna  rimanendo nelle classifiche svedesi per 8 settimane raggiungendo il terzo posto. Già la settimana seguente rientrano in classifica con un nuovo pezzo "Gabrielle", sostandovi 11 settimane e per due volte occuparono il primo posto. Per il testo in lingua svedese provvide Stig Rossner - pseudonimo di Stickan Andersson  che aveva un particolare fiuto per canzoni straniere che potevano avere successo in Svezia grazie ai testi scritti da lui. Ne è un esempio la versione svedese di "Green green grass of home" intitolata "En sång en gång för längesen" che entra nelle Kvällstoppen il 14 Febbraio 1967 per rimanervi 11 settimane e raggiungendo anche il secondo posto.  Durante gli anni dal1964 al 1969,  gli Hootenanny Singers si esibiscono nei parchi pubblici e portando un totale di 19 canzoni nelle classifiche svedesi durante questo tempo. Johan Karlberg lascia il gruppo nel 1969 e gli Hootenanny Singers continuarono come trio con  alcune apparizioni occasionali di Benny Andersson. Continuarono ad incidere dischi senza più esibirsi dal vivo. Infine Björn Ulvaeus abbandonò il gruppo nel 1974 per entrare a far parte degli ABBA.

Gli Hotenanny Singers incisero un 45 giri in italiano, contenente sul Lato A il loro hit "Gabriella" (Gabrielle) e sul retro una bellissima canzone intitolata "Fermati in me" scritta appositamente in Italiano.




LP che contiene la canzone "Gabrielle"
EP di stampa svedese contenente "Gabrielle"

Il 45 giri con la loro versione in italiano


Alcuni Video
























mercoledì 23 luglio 2014

Agnetha Fältskog, cover e curiosità "Italiane" nella sua carriera da solista

Agnetha Åse Fältskog (nata il 5 Aprile del 1950 a Jönköping) è nota al pubblico Italiano per essere stata una delle due voci femminile degli ABBA, il gruppo Svedese che dalla metà degli anni '70, fino alla prima metà degli anni '80, registrò un successo di portata planetaria, come pochi altri gruppi erano riusciti a ottenere continuato, peraltro, anche dopo il loro scioglimento. Ma quella con gli ABBA rappresenta solo una parte della carriera della cantante di Jönköping che, sin da giovanissima, aveva dimostrato di avere delle doti fuori dal comune che le avrebbero permesso una brillante carriera da solista, prima e dopo l'avventura con gli ABBA e persino durante lo stesso sodalizio artisco con gli altri tre membri del gruppo, Benny Andersson, Anni-Frid Lyngstad e Björn Ulvaeus, quest'ultimo divenuto suo compagno anche nella vita avendolo sposato nel 1971 e dal quale avrebbe divorziato 9 anni dopo. Carriera da solista ricca di successi ma, a differenza di quello riscosso con gli ABBA, più confinato all'area scandivana e del nord Europa, con qualche puntata nei paesi di lingua anglosassone, ma quasi del tutto assente nel nostro paese. Difficile spiegarne le ragioni. Sta di fatto che da solista, qui da noi, il successo è stato irrilevante. Ma nel repertorio di Agnetha ci sono alcune particolarità discografiche che hanno a che fare con l'Italia che vanno ricordate, oltre ad alcune cover.


Nel 1969 pubblica in Germania, dove Agnetha godrà sempre di grande popolarità, la versione in tedesco di un suo successo svedese "Det handlar om kärlek" che curiosamente, nella versione in tedesco, ha un titolo in Italiano "Concerto d'Amore", parole presenti anche nel testo della canzone.
 

L'album che contiene il pezzo
"Det handlar om kärlek"
45 di stampa Tedesca con la cover di
"Det handlar om kärlek" in tedesco ma
con titolo Italiano














Nel 1970 viene pubblicato il suo terzo album "Som jag är" (Come io sono), dal quale viene realizzato un 45 giri di successo che, sul lato "B" conteneva il pezzo "Som ett Eko" (Come un'eco), che è la cover di "Vagabondo" di Nicola Di Bari, una bella canzone del cantante pugliese definito il John Denver Italiano. Fresca e piacevole l'interpretazione di Agnetha.


Nicola Di Bari "Vagabondo"
La cover Svedese di "Vagabondo"
intitolata "Som ett eko"














Nel 1971 esce il suo quarto album intitolato " När en vacker tanke blir en sång" prodotto da Björn Ulvaeus e che, nella facciata "B" ha come ultima traccia il pezzo "Dröm är dröm och saga saga" (Un sogno è un sogno, e una storia è una storia), cover di "Era bello il mio ragazzo", di Anna Identici. C'è un motivo che rende questa canzone, in qualche modo, storica. Il coro che accompagna Agnetha è formato da Björn Ulvaeus, Benny Andersson e Anni-Frid Lyngstad, vale a dire gli altri tre membri dei futuri ABBA ed è, di fatto, la prima canzone cantata assieme dal gruppo.
Per poter eseguire al meglio questa canzone, che presentava alcune difficoltà interpretative, Agnetha prende, appositamente, lezioni di canto segno di una grande dedizione e professionalità che ha contrassegnato tutta la sua carriera.



Il 45 giri con una differente colorazione

Anna Identici "Era bello il mio ragazzo"

Etichetta del 45 Svedese


Il 45 giri Svedese
"Dröm är dröm och saga saga"
(cover di "Era bello il mio ragazzo")
Album che contiene la cover
"Dröm är dröm och saga saga"



Nel 1972 Ennio Morricone firma la colonna sonora
 del film "Sacco e Vanzetti" e, a rendere immortale la toccante colonna sonora, contribuisce Joan Baez che interpreta entrambi i lati di un bel 45 giri (Lato A : Here's to you/ Lato B: Tha ballad of Sacco and Vanzetti). Nello stesso anno Agnetha incide "Geh' mit Gott", una versione in tedesco di "Here's to you" con un testo che si discosta totalmente dalla vicenda dei 2 poveri anarchici italiani senza comunque perdere quel coinvolgimento emotivo avvolgente che scaturisce dalle note del Maestro E. Morricone.

Alcune copertine di "Here's to you"
della coppia Morricone - Joan Baez



Stesso 45 giri, differente copertina

45 in tedesco sulle note di "Here's to you"
intitolato "Geh' mit Gott"




Retro copertina ed etichetta del 45 giri
sopra a sinistra


All'inizio degli anni '70 fra i tanti gruppi stranieri venuti a cercare fortuna dalle nostre parti ci sono i "Middle of the Road", scozzesi di Glasgow. Vengono notati dai fratelli Mario e Giosy Capuano che, intuendo le potenzialità dei ragazzi, li propongono alla RCA. Affidati al produttore Giacomo Tosti, i Middle of the Road si affermano velocemente e non solo in Italia ma, con una serie di singoli azzeccatissimi, entrano nelle classifiche di tutta Europa, Gran Bretagna compresa.
Il gruppo scozzese vanta anche una partecipazione al Festival di Sanremo del 1974, quando si esibiscono con un pezzo scritto da Pino Donaggio "Sole Giallo".
Per loro stessa ammissione gli ABBA si ispirarono ai Middle of the Road all'inizio della loro carriera e Agnetha, sia pure da solista, incise una versione in svedese di "Union Silver", pezzo inserito nell'album della band scozzese del 1973 "Drive On".
Il singolo viene intitolato "En sång om sorg och glädje" (Una canzone di dolore e gioia)  e venne inserita come pezzo inedito, in un album raccolta intitolato "Agnetha Fältskogs Bästa"




Middle of the Road "The Union Silver"
gruppo scozzese ma interamente prodotto
in Italia
Retro copertina del 45 dei Middle of the Road
con testo della canzone
















Cover di "Union Silver" intitolato
"En sång on sorg och glädje"
L'album "Bästa" contenente la
cover di Union Silver


























La carriera di Agnetha continuerà ricca di successi con gli ABBA senza interrompere mai quella da solista. Dopo nove anni di vita assieme e due figli, arriva la separazione da  Björn Ulvaeus e, lentamente, Agnetha  stanca della pressione esercitata dai media sulla sua vita privata, abbandona progressivamente le sue apparizioni pubbliche, continuando in ogni caso la sua carriera di artista anche dopo la fine del sodalizio artistico con gli ABBA, che si concretizzano in alcuni album con canzoni vecchie e nuove, rivisitazioni e inediti che raccolgono il favore del pubblico, soprattutto in Svezia e nel nord Europa.
  
Passeranno, comunque, molti anni prima che Agnetha si cimenti con un altro pezzo legato al nostro paese. 
"Dimmelo Parlami" di Fabrizio Ferretti
uscito agli inizi degli anni 60 in Italia
passö quasi inosservato
Nel 2004, vede la luce l'album "My coloring book" al cui interno compare un pezzo degli anni 60 del cantante livornese Fabrizio Ferretti, "Dimmelo parlami" che all'epoca, in Italia, non aveva riscosso un grande successo. La cover cantata in inglese, intitolata "A fool am I" diventa una sorta di "evergreen" incontrando il favore anche del pubblico britannico. Personalmente la trovo, in assoluto, la cover Italiana più bella fra quelle interpretate da Agnetha. 


L'album del 2004 ove è presente la cover
in Inglese "A fool am I"del pezzo
 di Fabrizio Ferretti



Nel 1983, subito dopo la fine dell'avventura degli ABBA, incide un album intitolato "Wrap your arms around me". Si esibisce alla TV Italiana a Riva del Garda, in quella che, al sottoscritto, risulta essere l'unica apparizione televisiva in Italia della cantante Svedese, interpretando un pezzo in Inglese intitolato"Can't shake Loose". Di seguito il rarissimo filmato e alcuni dei pezzi dei brani citati nell'articolo

                     "Can't shake Loose"

"Concerto d'Amore"

"Som ett Eko" cover di "Vagabondo" - Nicola Di Bari)



"Dröm är dröm och saga saga" 
(cover di "Era bello il mio ragazzo"di Anna Identici)

"Geh' mit Gott" (cover di "Here's to you" di E. Morricone
e Joan Baez)

"En sång om sorg och gladje" (cover di "Union Silver"
dei Middle of the Road)

"A Fool am I" (cover di "Dimmelo, parlami" di
Fabrizio Ferretti)

E la storia continua......



Enzo Bellocchio