Gli Anni '70 si aprono nel segno della continuità per quanto riguarda le canzoni italiane che furono cantate in svedese. Gli interpreti svedesi continuano ad attingere nel panorama musicale italiano e spesso colgono nel segno con le versioni nella loro madrelingua. Ma nella seconda metà del decennio si incominciano a intravedere i segnali di un costante declino di questa tradizione. Progressivamente, il numero delle canzoni provenienti dall'Italia oggetto di cover, diminuiscono in maniera sensibile. . Quando gli ABBA trionferanno all'Euro Song Contest con "Waterloo" nel 1974, rappresenteranno un definitivo spartiacque nella storia della canzone svedese, fra quello che era prima e dopo l'avvento dei "Fab Four Svedesi". Da quel momento in poi fu tutta un'altra storia, il panorama musicale svedese subì una metamorfosi che porterà la Svezia a diventare una grande potenza nella produzione ed esportazione di musica nel mondo. Si rafforzerà definitivamente la tendenza a cantare in lingua inglese il che permise, alla canzone svedese, di divenire "internazionale", sdoganando se stessa dai limitati confini scandinavi. Ecco perchè l'attenzione verso le canzoni italiane diminuisce a vista d'occhio e sempre meno autori si dedicano alla stesura di testi in svedese dei successi di casa nostra.
Ola Håkansson è stato uno dei cantanti svedesi più apprezzati in Italia, a cavallo fra gli anni '60 e '70, anche se la notorietà la ottenne più con il suo gruppo The Janglers che da solista. E proprio da solista, nel 1970, venne pubblicato un 45 giri di stampa svedese contenente, nel Lato A una cover di una canzone di Simon & Garfunkel, "Cecilia" mentre, sul Lato B compare una canzone che Tony Renis aveva portato a Sanremo, intitolata "Canzone Blu". Il titolo in svedese di questa cover è "Marie Marie".
Il 45 svedese
Il 45 giri italiano
Avevamo già trovato nel 1967 una cover di Britt Bergström e, precisaente, "Du Är Min", ovvero "Il Mio Mondo" di Umberto Bindi. Nel 1970 ci propone, invece, una canzone che era stata incisa da Orietta Berti e intitolata "Un Fiore dalla Luna". La versione svedese di Britt Bergström è intitolata "Jag Tänker Leva Livet"
Sempre nel 1970, Svante Thuresson riesce ad avere un discreto successo con un classico della musica leggera italiana, vale a dire "L'Arca di Noè" di Sergio Endrigo, cantata anche da Iva Zanicchi. Invariato il titolo nella versione svedese, vale a dire "Noaks Ark".
Il retro copertina dell'album
LP contenente il brano
Label del 45 giri svedese
Il 45 giri svedese
45 giri italiano
Altra copertina
45 giri di stampa svedese
Copertina alternativa 45 giri
Fronte - retro di una copertina
Ancora una copertina
Il 45 giri nella versione di Iva Zanicchi
Inga - Lill Vivan Marita Nilsson nasce il 16 Ottobre 1942 a Jämshög, nella provincia di Blekinge. Nel 1968, con una cover di "What a wonderful world" di Louis Armstrong intitolata, in svedese, "Vilken underbar värld", riesce a rimanere per sei settimane, nella Svensktoppen. Vanta una partecipazione al Melodifestivalen, nel 1973, con la canzone "En frusen ros". Nel 1971 incide anche una cover di una canzone italiana "Rose nel buio"di Gigliola Cinquetti, presentata a Sanremo nello stesso anno. La versione in svedese, incisa da Inga-Lill Nilsson, è intitolata "Hej, hjärta är du me' ".
LP contenente "Hej, Hjärta Är Du Me' "
Il 45 giri di Inga-Lill Nilsson
Il 45 giri di Gigliola Cinquetti
Il retro copertina del 45 giri
Chi ha letto i post precedenti dedicati agli anni '60, avrà avuto la possibilità di trovare più volte citata, Marianne Kock, cantante che più volte ha avuto modo di incidere cover di successi italiani, cosa che continua anche agli inizi degli anni '70. Il Sanremo del 1971 deve aver lasciato un segno profondo in alcuni autori svedesi visto che anche per Marianne Kock si ricorse a una canzone firmata da Pallavicini e Paolo Conte dal titolo abbastanza particolare, ovvero "Santo Antonio, Santo Francisco" che vide come interpreti sul palco Sanremese, Piero Focaccia e il gruppo Mungo Jerry. Il titolo svedese era "Käraste".
Il 45 giri "Kàraste"
La versione dei Mungo Jerry
La versione di Piero Focaccia
Maj Lillemor "Lill" Lindfors, nata il 12 Maggio 1940 a Helsingfors, in Finlandia è una cantante e attrice svedese che ha vissuto gran parte della sua vita a Stoccolma e, attualmente risiede a Högby, nella provincia di Öland. Oltre all'attività di cantante, che le ha fruttato alcuni dischi d'oro, Lill Lindfors ha scritto 2 libri per bambini per i quali ha sempre profuso tanto impegno che le è valso il ruolo di Ambasciatrice dei bambini dell'Unicef. Molte le sue partecipazioni come attrice teatrale. Nel 1973 è interprete di una delle più belle cover di questo periodo e, precisamente, "Kom, ska Vi leka" ovvero la versione svedese di "Piccolo uomo" di Mia Martini.
Il retro copertina dell'album
L'Album contenente la cover
La Label del disco svedese
Il 45 giri di Mia Martini
Laila Bylitta Westersund, scomparsa il 22 Febbraio 2011 a Göteborg, era nata a Trollhättan il 27 Marzo 1942. Cantante e attrice anche di riviste musicali, aveva esordito sulle scene all'età di 4 anni al fianco di suo padre fisarmonicista. Lei stessa aveva iniziato a suonare la fisarmonica a quattro anni, i tamburi a cinque anni, il pianoforte a nove e la chitarra a 15. Attice brillante e molto amata dal pubblico, nella sua carriera ebbe la soddisfazione di ricevere molti riconoscimenti per le sue opere.
Fra le sue incisioni ci sono 2 cover in svedese di canzoni italiane, entrambe interpretate da Minnie Minoprio. Tutte e due si trovano all'interno di un album della cantante italo-inglese intitolato "Ti voglio dare......poco poco per volta" e si intitolano "Pop ciribiri pop" (titolo invariato in svedese) e "Röda Rosor"che in italiano era "Bocca Rossa". Le due cover uscirono su un unico 45 giri che riportava sul Lato A "Pop Ciribiri Pop" e "Röda Rosor" sul Lato B. L'anno era il 1974.
1a Parte : Post del 21/09/2014
2a Parte : Post del 01/10/2014
3a Parte : Post del 21/10/2014
Uno degli aspetti più affascinanti del variegato panorama musicale degli anni '60, è il considerevole numero di grandi interpreti femminili, per le quali, ho una vera passione. Accanto a vere stelle del firmamento musicale di tutti i tempi (potremmo citare la nostra Rita Pavone) troviamo anche oscure interpreti (l'inglese Twinkle, fra le mie favorite) e vere e proprie meteore delle quali, ormai, si ricorda ben poco. Una dele pattuglie più numerose è sicuramente quella delle interpreti femminili francesi che include cantanti di grande spessore e di grande qualità. Fra queste, una delle più famose, è sicuramente France Gall, popolarissima anche qui in Italia, tanto che furono scritte canzoni in italiano appositamente per lei. Una di queste è "Topolino Blù" del 1969, lato B di un 45 giri che aveva, come pezzo principale, la canzone "Il Mio Amore è Una Ruota". "Topolino Blù" ebbe una cover in lingua svedese intitolata "Min Blå Automobil"incisa da Anita Berggren, cantante della quale non ho molte notizie biografiche e che, curiosamente, su qualche disco porta una piccola variazione del cognome che da Berggren diventa Berggreen.
Una delle cover svedesi più conosciute è "Mycket Kär" (1967) di Anni-Frid Lyngstad incisa come solista prima di confluire negli ABBA, versione svedese di "Non Illuderti Mai" di Orietta Berti. Per chi volesse approfondire l'argomento riguardante le cover di Anni-Frid può farlo consultando il post "Quando Frida cantava Orietta Berti" del 08/08/2014 di questo Blog. "Mycket Kär" riscosse un grande successo e fu incisa anche da altri cantanti svedesi, fra le quali Kerstin Dahl, famosa per aver fatto parte del gruppo Country Four.
Nel Sanremo del 1969 la quindicenne Nada Malanima si classifica al 5° posto della manifestazione con il pezzo "Ma Che Freddo Fa" eseguita in coppia con il gruppo dei Rokes. E' un pezzo che è entrato a far parte della storia della canzone italiana e che riesce ad avere un discreto successo anche all'estero. Mia Adolphson la include come lato B di un 45 giri del 1969. La cover è intitolata "Han Finns Inte Till"
Nella sconfinata produzione di Rita Pavone esiste qualche duetto con suo marito Teddy Reno. Uno di questi è rappresentato dalla canzone "Scusi" del 1969 che fu incisa in lingua svedese da una cantante norvegese, Wenche Myhre. Nata a Kjelsås, non lontano da Oslo, Wenche Synnøve Myhre è una cantante che divenne popolare anche in Germania e, per l'appunto, anche in Svezia. La sua versione svedese di "Scusi" è intitolata "Ursäkta Fröken".
Un'altra incisione in lingua svedese di Wenche Myhre è la canzone "Hej svejs, Här Kommer Våren", cover di un successo italiano di Carmen Penati, in arte Nicky, intitolato "Suonavan le Chitarre" del 1968
Nel Sanremo del 1969 la cantante Anna Identici, vittima di una profonda crisi depressiva, viene sostituita all'ultimo momento dalla pugliese Rosanna Fratello che si presenta in gara con il brano "Il Treno". Come da regolamento, il brano viene eseguito da due differenti cantanti e Brenton Wood è il compagno che viene abbinato a Rosanna. La versione in svedese è di una veterana della canzone, Inger Berggren ed il pezzo è intitolato "Käraste Min Älskling"
Nel post del intitolato "Tre Dockor per una Bambola" del 04/08/2014 di questo Blog, avevo ampiamente parlato di una delle canzoni italiane di maggior successo all'estero, ovvero "La Bambola" di Patty Pravo, canzone che vanta versioni nelle più svariate lingue del continente. In quella occasione avevo anche chiarito un piccolo errore che avevo individuato sul sito ufficiale della cantante veneziana. Nell'ampio elenco dedicato alle cover dei vari brani di Patty Pravo vengono indicate tre cover in lingua svedese de "La bambola". In realtà, fra queste, viene classificata come cover svedese anche la versione di Byrgit Lystager che, in realtà è in lingua danese. Le cover svedesi correttamente riportate sono quindi due : quella di Berith Anserud e quella di Mia Adolfson. Un'altra cantante svedese si è cimentata con questo pezzo è Anita Lindblom la quale, però, incise una versione in tedesco ed una in inglese. Quando avevo già pubblicato il post dedicato a "La Bambola" ecco una piccola grande scoperta : una nuova versione in svedese del pezzo. Mi sono imbattuto, infatti, in un LP di Eleonore Öst intitolato "Farmareflickan" nel quale vi è incluso il brano "En Karl Är Ändå En Karl" che è precisamente una cover de "La Bambola" ! Potrete ascoltare un estratto di questo brano cliccando sul seguente link : http://www.amazon.it/En-karl-%C3%A4r-%C3%A4nd%C3%A5/dp/B009BJTTRQ
Non è una scoperta di poco conto e gli amanti delle cover sapranno sicuramente apprezzare.
Assieme a Rita Pavone e a Patty Pravo, Gigliola Cinquetti è sicuramente una delle interpreti femminili italiane maggiormente apprezzate all'estero e, parte della sua popolarità, è dovuta anche alla vittoria all'Euro Song Contest del 1964 con "Non ho l'Età" (in effetti aveva solo 16 anni !). Nel 1969 il trio Pace-Panzeri-Pilat firmano testo e la musica del pezzo "Una Rosa di Sera" interpretata proprio dalla cantante veronese. La canzone è accattivante e cattura l'attenzione anche fuori dai nostri confini e, immancabile, ne viene fatta una versione in svedese che viene interpretata da Bibbi Ander, già cantante nel gruppo The Defenders, con il titolo "Kvällens Rosor Är Röda"
La stessa Bibbi Ander è interprete di un'altra cover italiana. Nel 1967 al Disco per l'Estate il cantante romano Roberto Loreti, meglio conosciuto come Robertino, interpreta "Era la Donna Mia", pezzo molto orecchiabile e di facile successo. Robertino da adolescente, aveva avuto un inizio di carriera in Danimarca diventanto subito popolare in tutta l'area scandivana. Fu quasi una conseguenza che il pezzo pesentato al Disco per l'Estate suscitasse l'interesse di qualche interprete locale e prorio Bibbi Ander la interpretò con il titolo "En Gång Han Var Min Kille". Purtroppo non riesco a trovare le foto delle copertine dei dischi di Bibbi Ander.
Concludiamo questa quarta puntata del post dedicato alle interpreti femminili svedesi degli anni '60 e alle loro cover italiane con un pezzo di Joe Sentieri , "Uno dei tanti" cantata in svedese da Bibi Johns e intitolata "En Av de Många"