Nella memoria collettiva di noi Italiani, "Il Ragazzo della Via Gluck" occupa uno spazio importante. Innanzi tutto l'interprete è quel furbacchione di Adriano Celentano, un monumento della Canzone Italiana, bravo a far sue tematiche di stampo ecologiste in un periodo nel quale non tanti prestavano attenzione a questo genere di cose. Eppure la canzone conobbe l'onta della eliminazione, da parte delle giurie, nella prima serata del Festival di Sanremo del 1966 ma, evidentemente, l'impressione che aveva lasciato alla maggior parte degli Italiani che l'avevano ascoltata, fu molto profonda.
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Dalla eliminazione Sanremese alle classifiche di tutta Europa |
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L'etichetta CLAN |
Il pezzo divenne presto una hit che sbaragliò le nostre classifiche di vendite, tanto che il pezzo piacque anche all'estero, fino ad essere adottato da cantanti di primo piano che ne fecero versioni di grande successo nei loro paesi di origine, prime fra tutte Francoise Hardy che, con testo di Eddy Marnay, incise "La Maison ou j'ai grandi". Il testo francese, pur mantenendo una certa attinenza a quello italiano, perde completamente la connotazione ecoligista che, invece, torna ad essere protagonista nella versione inglese della cantante Verdelle Smith e intitolata "Tar and cement".
Le numerose stampe della cover di Francoise Hardy

La cover inglese di Verdelle Smith
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Verdelle Smith e la versione in inglese de "Il Ragazzo della Via Gluck" |
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L'etichetta del disco |
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Raccolta Antologiga |
Lyckliga Gatan
Ma la cover che ha la storia più interessante è sicuramente quella svedese, interpretata da Anna-Lena Löfgren e intitolata "Lyckliga Gatan".
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Britt Lindeborg sembra indicare a Anna - Lena Löfgren la Via della Felicità |
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Gli stessi palazzi della foto di sopra come appaiono oggi, visti dalla Frösundaleden tra Hagalund e Råsunda |
Il testo somiglia molto a quello di Celentano e diciamo che ha una certa attinenza filosofica.
Fatto sta che, questa versione, fece irruzione nella classifiche Svedesi (Svensktoppen) per sostarvi ben 14 settimane, dal 10 Dicembre 1967 al 10 marzo 1968 e il successo fu tale che, ben presto, si estese alla vicina Norvegia. Il pezzo fu premiato con il Disco d'oro in Svezia e con quello di platino e di diamanti in Norvegia ed entrò, con grande forza nel cuore di tutti gli Svedesi diventando un vero e proprio "evergreen", ripreso da altri artisti come Lotta Engbergs Orkestra, Trio me' Bumba, Nisse Hellberg, Thorleifs, Cajsa Stina Åkerström e, persino, una versione recentissima della vincitrice dell'Eurofestival 2012, Loreen, che ne ha inciso una particolare versione in collaborazione con Governor Andy.
Una curiosità : molti Svedesi ignorano che Lyckliga Gatan è una cover e, in qualche caso, viene addirittura indicata come originale, la versione francese di Francoise Hardy "La Maison ou J'ai Grandi".
Anna - Lena Löfgren
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Anna - Lena Löfgren |
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Il 45 giri che vinse il Disco d'Oro |
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Retro copertina e Label del 45 |
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La versione tedesca |
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Stesso disco, stesso numero di catalogo, differente copertina. Un'altra stampa tedesca della cover del ragazzo dela via Gluck |
Nel 1980, tornata a Stoccolma, prese casa proprio in quella strada che l'aveva resa famosa, in Lyckliga Gatan, dove visse fino alla fine dei suoi giorni. Di lei si ricordano due partecipazioni al Melodifestivalen, nel 1963 con il pezzo "Säg Varför" e nel 1968 con "Jag Vill Tro". Il suo ultimo successo a entrare in classifica è "Vàlkommen till Pireus" nel 1995. Nel 2005 si ritirò dalle scene e dopo pochi anni morì, il 21 maggio del 2010.
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Anna - Lena in una foto degli ultimi tempi, prima della sua morte |
VIDEO
Il video con la versione svedese
Video con la versione in Tedesco
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